Giugno è il mese dedicato alla sensibilizzazione e consapevolezza del Lipedema. In Italia questa malattia è pressoché sconosciuta, per questo LIPOELASTIC ha deciso di intervistare il dott. Agostino Bruno, uno dei chirurghi più competenti ed esperti in questo campo e Valeria Giordano, presidente dell’associazione LIO Lipedema Italia.
Che cos’è il Lipedema e qual è la sua origine?
Il Lipedema è una patologia caratterizzata dalla presenza di un tessuto adiposo patologico che non risponde alla dieta, all’attività fisica e neanche alla chirurgia bariatrica. Essendo un tessuto patologico dovuto ad un’alterazione genetica, molto spesso si può rintracciare una familiarità. Nella maggior parte dei casi si manifesta nelle donne, ma può riguardare anche il sesso maschile con una frequenza nettamente inferiore. Parla la scienza Ci sono molti studi sull’origine di questa patologia, attualmente si suppone che le cellule ad un certo punto della loro differenziazione cellulare si arrestino; quindi, non abbiano più sulla loro superficie cellulare dei recettori che le rendano responsive agli ormoni e ad attività di natura lipolitica.
Perché è difficile diagnosticare il Lipedema e come si manifesta?
È molto difficile porre diagnosi di Lipedema: un paziente che sospetta di essere affetto da questa patologia deve fare molte visite con diversi medici e molto spesso si sente colpevolizzato dicendo che segue una cattiva alimentazione, che fa poca attività fisica e che c’è qualcosa che non va nel suo corpo. Nel caso in cui si sospetta di avere il Lipedema, il percorso più opportuno è quello di effettuare una visita da un angiologo che conosca questa patologia. Ci sono altri professionisti sanitari possono porre diagnosi di Lipedema, come ad esempio il chirurgo plastico. Quando una paziente deve sospettare di essere affetta da Lipedema? In primo luogo, si deve avere un sospetto quando dopo aver seguito una dieta e fatto attività fisica vi è una risposta solamente dalla parte superiore del corpo. Le pazienti molto spesso indossano due o più taglie più grandi nella parte inferiore del corpo rispetto alle braccia e alla parte superiore (se si tratta di Lipedema agli arti superiori, vale lo stesso discorso ma al contrario). Un altro sintomo caratteristico è il dolore, nella maggior parte dei casi il tessuto lipedematoso è un tessuto dolente alla palpazione.
Trattamenti estetici e di mantenimento
Ci sono diversi studi in corso per la validazione delle terapie di mantenimento. Non esistono dei documenti scientifici tradotti in italiano che delineino i trattamenti validati e approvati per il Lipedema, ma si può far riferimento alle linee guida Americane (le trovi cliccando qui Standard of care for lipedema in the United States (sagepub.com)). Il paziente con il Lipedema va considerato a 360° poiché non esiste una cura univoca, ciò che funziona nel trattamento di questa patologia è la sinergia di tutti i trattamenti, sport e alimentazione; le monoterapie non hanno effetto. L’aspetto nutrizionale è molto importante, infatti dagli studi è emerso come l’approccio dietetico migliore sia quello chetogenico perché ha anche una valenza antinfiammatoria (sempre che il paziente non abbia controindicazioni).
Che impatto ha la chirurgia sul Lipedema?
Il Lipedema si differenzia in una stadiazione molto complicata, poiché si vanno ad articolare tre diversi parametri: Variante, Tipologia e Stadio. Da questa differenziazione deriva anche la scelta delle terapie e il trattamento chirurgico. La chirurgia è l’atto più invasivo nella rimozione del tessuto lipedematoso, ma non è né curativo né risolutivo poiché la patologia è su una base genetica, mentre la chirurgia rimuove il tessuto adiposo e fibroso. La liposuzione per il Lipedema è totalmente diversa dalla Liposuzione estetica: il trattamento estetico è volto a togliere alcune zone de tessuto adiposo per rendere armoniosa la figura, a differenza del trattamento radicale (quello del Lipedema) che mira alla rimozione di tutto il tessuto lipedematoso, per evitare che esso si espanda e renda l’intervento pressoché inutile.
Da quando si consiglia un intervento chirurgico?
Non c’è uno stadio dopo il quale si può ricorrere alla chirurgia perché anche gli stadi precoci sono meritevoli di intervento chirurgico, prima si fa l’intervento prima si rallenta lo sviluppo della malattia. Generalmente, si considera la Liposuzione dopo circa 6-8 mesi di cure di mantenimento (come pressoterapia e la compressione). Il trattamento chirurgico trova un ottimo impiego anche negli stadi avanzati, dove il Lipedema va ad intaccare la deambulazione e l’equilibrio e ha notevoli compromissioni secondarie ortopediche (ad esempio il ginocchio in valgismo). L’intervento riesce a migliorare la qualità della vita ed è adatto per tutti i tipi di stadi, perché ogni paziente può sempre migliorare la qualità della sua vita.
Qual è la differenza tra Lipedema e Linfedema?
Il Lipedema è una patologia a carico del tessuto adiposo, mentre il Linfedema è una patologia a carico del sistema linfatico. La paziente affetta da Lipedema in uno stadio medio non presenta compromissioni del sistema linfatico, solo negli stadi più avanzati può presentarsi (stadio 4). Da un punto di vista clinico, per uno specialista che conosce entrambe le malattie è molto semplice differenziarle: il Lipedema è bilaterale e si presenta in modo simmetrico, mentre il Linfedema è monolaterale ed interessa solo un arto. Un’altra differenza è che il Lipedema non interessa il collo del piede, il linfedema invece vi è l’accumulo di linfa nel piede che appare gonfio.
Caldo e Lipedema, come si può alleviare il dolore?
Il caldo va ad amplificare la sintomatologia dolorosa del Lipedema, è consigliato praticare attività sportiva (meglio se svolta in acqua perché ha un grande potere decongestionante) e utilizzare la compressione (leggings per Lipedema). I nostri leggings per il Lipedema sono un dispositivo medico di classe I in classe di compressione II, la loro compressione è graduata e la trama è piatta. LIPOELASTIC produce anche indumenti compressivi su misura: per avere più informazioni a riguardo puoi contattarci. Un prezioso consiglio di Valeria Giordano è di mettere gli indumenti compressivi nel frigorifero prima di indossarli.