Oggi, 4 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell'Obesità, una malattia sempre più diffusa che rappresenta una delle sfide sanitarie più urgenti del nostro tempo. L'obesità non è solo una questione estetica, ma una condizione che influisce profondamente sulla salute e sulla qualità di vita di chi ne soffre. Per questa occasione, abbiamo intervistato il dottor Yuri Cempellin, specialista in Chirurgia Plastica post-bariatrica presso l'Ospedale di Vicenza, che ogni giorno aiuta i suoi pazienti a ritrovare fiducia in sé stessi dopo un percorso di dimagrimento importante.
Attraverso la chirurgia ricostruttiva, il dottor Cempellin accompagna le persone in un viaggio di trasformazione, restituendo loro non solo una nuova forma fisica, ma anche una rinnovata autostima e benessere psicologico
Una sua breve presentazione
Mi chiamo Cempellin Yuri, mi sono specializzato in Chirurga Plastica nel lontano 2002 e da svariati anni ho acquisito la Alta Specializzazione in Chirurgia Plastica post Bariatrica. Lavoro presso l’Ospedale di Vicenza dove rappresento oramai per molti pazienti e molte realtà associative sia del Veneto che extraregione un riferimento nel processo chirurgico ricostruttivo dopo importante dimagrimento.
Quali sono le sfide più grandi nel trattare i pazienti post-bariatrici dal punto di vista chirurgico?
I pazienti post-bariatrici sono persone che sono andate incontro ad interventi finalizzati al dimagrimento e pertanto il loro metabolismo è stato stravolto o da interventi chirurgici che alterano la funzione dell’apparato digerente o da diete drastiche più o meno supportati da interventi farmacologici mirati. Quando vi si programma un intervento bisogna sapere che sarà più difficile la gestione della guarigione nel post-operatorio rispetto ad un analogo intervento condotto in un paziente che non ha trascorsi di obesità e la sfida maggiore è nello spingere la propria arte chirurgica per ottenere il massimo risultato pur rimanendo in una area di sicurezza clinica. La pianificazione accurata dell’intervento è importante quanto la cura del dettaglio e la precisione nella sua esecuzione.
Quanto è importante la chirurgia plastica per il benessere psicologico dei pazienti post-bariatrici?
Il dimagrimento importante può lasciare una persona con un corpo che non riconosce più come proprio. Durante la perdita di peso, si accorge dei cambiamenti nella percezione di sé, ma il risultato finale spesso non corrisponde alle sue aspettative. La ridondanza di tessuti, le importanti pieghe cutanee addominali, la caduta spesso drammatica del seno, la presenza di deformazioni ad ali di pipistrello delle braccia e la caduta dei tessuti delle cosce se da un lato permettono al paziente di riporre nell’armadio i vecchi abiti taglia XXXL, dall’altro pongono un problema di identità personale, si vedono trasformati in un qualcosa che non ha più una forma definita, per certi versi mostruoso e da tener nascosto agli occhi della gente. Dalla iniziale gioia nel veder la bilancia progressivamente calare la cifra del peso subentra l’odio per le immagini di sé che lo specchio restituisce impietoso e a volte addirittura arrivano a rimpiangere il loro stato di obesità a cui erano abituati e che pertanto non li poneva in imbarazzo con gli altri
Come si prepara un paziente a un intervento di rimodellamento corporeo?
La pianificazione è tutto; prima di andare in sala operatoria dobbiamo conoscere bene il nostro paziente, sapere quale è il suo stato nutrizionale, le sue motivazioni, le sue aspettative, il suo stato psicologico e cosa lo spinge ad affidarsi allo specialista. Gli interventi che eseguiamo sono interventi lunghi e complessi nei quali la complicanza è sempre dietro l’angolo. Parlare con lui, conoscerlo, capirlo, ci aiuta a gestire assieme il processo di guarigione ed eventuali piccoli intoppi che vi si possono verificare. Inoltre, una aperta e serena discussione ci aiuta a realizzare quali sono le aspettative create e spiegare quali sono le nostre possibilità come chirurghi. A mio avviso riuscire a creare quel rapporto di empatia già rappresenta metà del risultato post operatorio.
Ci sono storie di pazienti che l’hanno particolarmente colpita nel suo percorso professionale?
Potrei raccontare infinite storie umane, percorsi di vita che le pazienti confidano nel momento nel quale si viene ad instaurare un rapporto di tipo empatico. Ricordo bene di esser rimasto colpito dalle confidenze di una ragazza, Sonia, che mi raccontava come poco prima fosse stata “rifiutata” da altri miei colleghi chirurghi perché particolarmente complessa e, contemporaneamente, colpita dal lutto della perdita del giovane marito in un incidente e come la sua forza di spirito la avesse aiutata ad intraprendere comunque un percorso clinico. Chiedeva a me come chirurgo di poterle restituire le forme di Donna. Per me è stato emotivamente molto responsabilizzante e motivante ed abbiamo intrapreso insieme un percorso terapeutico di successo.
L'obesità è un problema sempre più diffuso in Italia, qual è la sua visione su questa emergenza sanitaria? Crede che ci sia ancora troppa disinformazione sul tema dell’obesità e delle sue conseguenze?
Si parla di Globesity per indicare proprio una forma di pandemia che interessa soprattutto gli stati occidentali ma che negli ultimi anni ha preso piede e si sta diffondendo anche nei paesi a rapido sviluppo africani e asiatici. Oramai è noto da decenni che l’Obesità è correlata ad una maggiore incidenza di malattie respiratorie, cardiocircolatorie, diabetico-metaboliche, neurologiche, ortopediche e che lo stato di obesità incida negativamente sulla spettanza e sulla qualità di vita.
Sia le conoscenze acquisite nell'ambito della biodinamica metabolica e le loro applicazioni in campo dietologico, sia le nuove molecole farmacologiche in avanzato stato di sperimentazione ed in alcuni casi già in utilizzo, sia il miglioramento delle tecniche anestesiologiche e chirurgiche degli interventi bariatrici hanno portato ad una concreta possibilità di cura della malattia Obesità.
Come Chirurghi Plastici, grazie anche all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia e di materiali di nuova concezione, abbiamo parallelamente sviluppato tecniche chirurgiche sempre più raffinate che ci permettono di ottenere risultati estetici e tempi di ripresa che erano impensabili sino a qualche anno fa riducendo nel contempo in modo significativo i rischi operatori.
Rimane molto da fare a livello di prevenzione della Obesità, dall’igiene alimentare alla educazione nello stile di vita. Come chirurgo plastico poter ridare al corpo del paziente distrutto dal dimagrimento una forma definita a mio parere aiuta tantissimo nella spinta alla prevenzione in quanto fornisce al paziente la possibilità di esercitare attività fisica (prima poco possibile per l’ingombro flaccido di varie parti del corpo) sia nel guadagno di motivazione ed autostima, sia di fronte allo specchio e pertanto a se stessi, che al partner o al modo esterno.
Mi ricordo le parole che mi ha detto una volta una mia giovane e bella paziente, che affermava che quando era grassa nessuno si accorgeva di lei, nessuno la vedeva, e che adesso che era dimagrita i suoi colleghi di ufficio si erano paradossalmente accorti della sua presenza.