La mastoplastica additiva è uno degli interventi più comuni nel mondo della chirurgia plastica: si tratta di inserire protesi che possono avere diverse forme e misure, e ci son moltissime tecniche differenti. Abbiamo intervistato il dott. Cristiano Biagi per spiegarci meglio questo intervento. Leggi l’intervista!
Chirurgo Plastico Estetico (@dottorbiagi) • Foto e video di Instagram
Che cos'è la mastoplastica additiva?
La mastoplastica additiva consiste nell’inserimento di protesi mammarie di forme e materiali diversi: rotonde o anatomiche (“a goccia”), a superficie liscia o testurizzata (“rugosa”), in gel di silicone o in altri materiali. La scelta delle protesi da utilizzare nel singolo caso viene condotta, dopo un approfondito colloquio, sulla base delle personali aspettative della paziente. La mastoplastica è attualmente uno degli interventi più richiesti dalle donne. Si esegue in casi di dimensioni troppo piccole delle mammelle, oppure in mammelle “svuotate” dall’allattamento o da rapidi dimagrimenti, ed infine nei casi di asimmetrie di volume tra le due mammelle.
Quali sono i tempi di recupero dopo una mastoplastica additiva?
Questa domanda è interessante perché la gestione del dolore e il ritorno alla vita normale sono i principali motivi di preoccupazione per chi decide di rifarsi il seno.
Bisogna sempre considerare che la ripresa è molto soggettiva, dipende dagli individui e dal tipo di intervento eseguito (ad esempio, la tecnica Dual Plane ha una tempistica di ripresa più rapida rispetto alla tecnica sottomuscolare)
Tuttavia ci sono dei parametri cui attenersi per poter stabilire che tutto stia procedendo secondo le aspettative e che spiego in maniera esaustiva nei colloqui preoperatori. Per dare un numero, diciamo due settimane ma, ripeto, è soggettivo. Molte pazienti dopo una settimana stanno benissimo. Si tratta comunque di un intervento chirurgico e bisogna prendersela con calma.
Dopo quanto tempo si possono riprendere le attività quotidiane dopo un intervento di mastoplastica?
Si può tornare a lavoro dopo circa dieci giorni dall’operazione, anche se sarebbe preferibile stare a riposo per circa un mese. Un periodo di riposo è assolutamente necessario e occorre evitare un rientro frettoloso che può compromettere la salute.
I tempi di recupero vengono valutati da me in base alla reazione della paziente, ma per darvi un’idea diciamo che mantenendo una posizione eretta e piuttosto ferma è possibile tornare a guidare dopo un paio di settimane, mentre, per svolgere le pulizie domestiche è preferibile richiedere un aiuto e rimandare fino a guarigione ultimata. Io non lascio mai sola la mia paziente durante il decorso post operatorio e programmo visite di controllo a cadenze regolari per valutare in corso d’opera il processo di guarigione
Qual è la protesi più grande da lei inserita?
Ci sono pazienti che hanno necessità di modificare il proprio seno, anche in modo importante, e in un dialogo con loro e mantenendo l’armonia del loro aspetto, ho usato le Motiva fino ad oltre 1000cc. Ma il numero non è un fattore dirimente in sé, ci sono i desideri delle pazienti, e c’è l’esperienza del chirurgo che valuta, consiglia e indirizza per avere il miglior risultato possibile.
C'è un volume massimo di protesi che può essere posizionata? Da che cosa dipende?
Risposta breve: no. Non c’è un volume massimo, c’è un “ma”.
Nella scelta della nuova misura è importante che gli obiettivi delle pazienti siano realistici e le prospettive di risultato condivise. Se si desidera un cambiamento sproporzionato, un aumento di 4 taglie, ad esempio, non è sensato farlo in un solo intervento.
La pelle del nostro corpo necessita di tempo per adeguarsi ai cambiamenti drastici, per questo consiglio di iniziare con un aumento graduale 1-2 taglie in più.
Inoltre l'utilizzo di una protesi di molto superiore alla proporzione della paziente incide sulla postura e può provocare qualche disturbo alla schiena.
Il risultato naturale, la capacità di riconoscere il proprio corpo cambiato, e di piacersi in modo reale, non falso, è un obiettivo che raggiungiamo con la paziente e con l’ausilio anche di colleghi psicologi.
È importante scegliere un chirurgo estetico etico, non un mero esecutore.
Ci sono rischi differenti se si sceglie una protesi piccola rispetto che una grande?
La mastoplastica è a tutti gli effetti un intervento chirurgico e ha dei rischi standard intrinsechi: reazione all’anestesia, sanguinamento, infezione e scarsa guarigione. È al contempo un intervento molto diffuso, le complicanze sono state ampiamente studiate e si sono trovate strade per minimizzarne il rischio. La dimensione delle protesi non è un fattore di incremento del rischio durante l’intervento, può avere ripercussione eventualmente sulla tenuta della pelle, quando si è molto magre, o problemi posturali, quando si è fatto un cambiamento molto oltre lo standard. Ma non è questo a cui guardare quando si sceglie. Parliamone in visita e chiarirò ogni dubbio.
In conclusione, la mastoplastica additiva rappresenta un intervento di grande rilevanza nella chirurgia plastica, mirando a soddisfare le aspettative individuali delle pazienti. Attraverso la scelta accurata delle protesi, il dott. Biagi si impegna a restituire armonia e bellezza alle donne che si affidano a lui. La sua esperienza, supportata da oltre settemila interventi, si traduce in un approccio etico, dove la sicurezza e il benessere della paziente sono prioritari. La mastoplastica additiva con il dott. Cristiano Biagi si rivela quindi non solo come un intervento estetico, ma come un percorso di cura e valorizzazione personale.