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Seconda mastoplastica additiva



L'intervista al dott. Cornegliani esplora vari aspetti della seconda mastoplastica additiva, un intervento richiesto per insoddisfazione dei risultati estetici, complicanze, invecchiamento delle protesi o cambiamenti post-gravidanza. Leggi l’articolo per scoprire di più su questo tema.

 

 

Quali sono le ragioni più comuni per cui una paziente potrebbe considerare una seconda mastoplastica additiva?

Molto spesso le principali ragioni per richiedere una visita per sottoporsi a una mastoplastica additiva secondaria sono:

  • insoddisfazione del risultato del primo intervento
  • complicanze correlate al primo intervento
  • alterazione del risultato con il passare degli anni/decenni
  • intercorse gravidanze e allattamenti

 

Quali esami diagnostici sono solitamente necessari prima di una seconda mastoplastica additiva?

Prima di procedere con una seconda mastoplastica additiva, è necessario sottoporsi a tutti gli esami diagnostici che normalmente si effettuano per un primo intervento. Tuttavia, per una seconda operazione, si pone particolare attenzione alla risonanza mammaria. Questo esame è cruciale perché permette di studiare dettagliatamente l'integrità delle protesi precedentemente posizionate, assicurandosi che non vi siano danni o complicanze che possano influenzare il nuovo intervento.

 

Quali sono le complicanze più comuni della prima mastoplastica che portano a considerare una seconda operazione?

Tra le complicanze più note a lungo termine della prima mastoplastica additiva, si devono considerare la contrattura capsulare e la rottura protesica. Tuttavia, è importante sottolineare che, ad oggi, queste complicanze risultano molto poco frequenti grazie ai miglioramenti nelle tecniche chirurgiche e nei materiali utilizzati. Le complicanze più comuni che portano a considerare una seconda operazione sono di tipo estetico. Queste complicanze estetiche sono generalmente correlate a un cambiamento nel risultato estetico iniziale, portando ad una insoddisfazione da parte della paziente riguardo al risultato complessivo dell'intervento. Questi cambiamenti possono derivare da vari fattori, come l'invecchiamento naturale del corpo, variazioni di peso o altre condizioni che alterano l'aspetto del seno nel tempo.

 

Quali sono i problemi tecnici che possono richiedere una revisione dell'impianto? Ci sono situazioni in cui sconsiglierebbe una seconda operazione?

Rioperare una mammella già operata non è affatto equivalente ad un primo intervento. Si presentano delle difficoltà tecniche, principalmente correlate alla presenza del tessuto cicatriziale (capsula) che circoscrive la protesi. Questa capsula può rendere l’intervento più complesso, poiché il chirurgo deve fare i conti con la rimozione del tessuto cicatriziale e la gestione dello spazio in cui inserire la nuova protesi. Inoltre, risulta particolarmente difficile dover programmare nel migliore dei modi un nuovo accesso chirurgico quando il precedente è stato posizionato non correttamente. Questa ulteriore sfida richiede una pianificazione accurata per garantire il successo dell'intervento.

Per quanto riguarda le situazioni in cui sconsiglierei una seconda operazione, fondamentalmente non esistono casi in cui un reintervento sia fortemente sconsigliato, a meno che non siano le condizioni di salute generale della paziente a determinare un elevato rischio chirurgico. In queste circostanze, il rischio associato alla procedura potrebbe superare i potenziali benefici, e sarebbe quindi prudente evitare l'intervento.

 

Quali consigli darebbe a una paziente che è insoddisfatta dei risultati della sua prima mastoplastica?

Innanzitutto, consiglierei alla paziente di fissare un appuntamento per una visita di controllo con il proprio chirurgo. Questo passo è fondamentale per comprendere eventuali problemi emersi dopo il primo intervento. Durante questa visita, il chirurgo potrà esaminare la situazione attuale e discutere le possibili soluzioni che potrebbero essere proposte per migliorare il risultato. Se la paziente non ha più fiducia nel primo chirurgo o preferisce non essere operata nuovamente da lui, è importante cercare un secondo parere. In questo caso, sarà fondamentale portare al nuovo chirurgo tutte le informazioni relative al primo intervento, inclusa la documentazione delle protesi impiantate. Questo aiuterà il nuovo medico a ottenere una comprensione completa del lavoro precedente e delle specifiche tecniche utilizzate.

 

Quali sono i segni che possono indicare la necessità di un'ulteriore revisione in futuro?

Non ci sono segni specifici che possano indicare con certezza la necessità di un'ulteriore revisione in futuro. Tuttavia, sarà sempre fondamentale proseguire con regolarità i controlli annuali. Questi controlli dovrebbero includere esami come l'ecografia, la mammografia e visite chirurgiche di controllo. Durante questi esami, il medico può valutare l'integrità delle protesi e la salute generale del tessuto mammario. Inoltre, è importante essere attenti a qualsiasi cambiamento repentino nella forma, nel volume o nella consistenza del seno. Se si dovessero verificare alterazioni improvvise, come un cambiamento drastico nella forma del seno, un significativo aumento o una diminuzione del volume, o variazioni nella consistenza e nella sensazione al tatto, potrebbe essere indicativo della necessità di un intervento di revisione. In questi casi, è consigliabile consultare immediatamente il proprio chirurgo per una valutazione approfondita e per discutere le possibili opzioni di intervento.

In conclusione, la decisione di sottoporsi a una seconda mastoplastica additiva può essere guidata da diversi fattori, ed è essenziale sottoporsi ad una serie di esami diagnostici per monitorare lo stato delle protesi. Ringraziamo il dott. Cornegliani per aver fatto luce su questo tema tanto discusso.


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