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Il Viaggio di Kimberley con il Lipedema: Dalla Diagnosi alla Fiducia in Sé Stessa Dopo l’Intervento



Il lipedema è una condizione ancora troppo spesso sconosciuta e sottovalutata. Per molte donne significa convivere per anni con frustrazione, insicurezza e la sensazione di essere sole in un’esperienza che non si riesce a spiegare.

Kimberley ha deciso di raccontare la sua storia: un percorso fatto di dubbi, tentativi falliti, ma anche di coraggio, fino a una diagnosi finalmente chiara, un intervento chirurgico e una nuova consapevolezza del proprio corpo e della propria vita.

Quando Finalmente Capisci Cosa Ti Sta Succedendo

“La mia diagnosi è arrivata dopo un percorso lunghissimo, e allo stesso tempo velocissimo”, racconta Kimberley.
Da quando era adolescente, le sue gambe erano sempre rimaste sproporzionate rispetto al resto del corpo, soprattutto rispetto al punto vita. Per 16 anni ha provato di tutto: diete, allenamenti, bendaggi, massaggi, trattamenti estetici… Niente funzionava.

Un giorno, chiacchierando con un chirurgo sul posto di lavoro (Kimberley lavora in una clinica privata), gli ha confidato: “Posso dimagrire quanto voglio, ma le mie gambe non cambiano mai”. È stato in quel momento che il medico ha nominato per la prima volta il termine “lipedema”.

“Da lì sono entrata in modalità ricerca totale”, racconta. Nel giro di una settimana aveva già contattato diverse cliniche, fatto una consulenza online e fissato un appuntamento dal vivo.

 

Il Sollievo di Sentirsi Viste (e Capite)

Ricevere una diagnosi ha avuto un impatto enorme, soprattutto a livello emotivo.
Per anni Kimberley aveva nascosto le sue gambe dietro a collant coprenti, leggings e vestiti lunghi, anche d’estate. “Quando uscivo con le amiche mi chiedevano perché indossassi le calze anche durante le serate più calde. Io scherzavo sul meteo, ma in realtà stavo solo cercando di nascondermi”.

Alle gare di cheerleading (dove non poteva coprire le gambe) guardava le foto con disagio: “La parte alta del corpo sembrava quella di una ragazza di vent’anni, le gambe sembravano appartenere a una persona molto più grande”.

La diagnosi, però, non è stata solo un’etichetta: è diventata un piano d’azione. E già questo, da solo, ha cambiato tutto.
“Oggi sono passati sei mesi dall’intervento e posso dire con sincerità che la trasformazione mentale è stata enorme.”

 

 

La Paura di Tornare Indietro

Anche se il corpo cambia, la mente a volte resta indietro. “Ci sono momenti in cui guardo le mie gambe e mi sembra ancora di vedere quello che c’era prima, soprattutto nei giorni in cui gli ormoni si fanno sentire di più. Allora mi fermo, prendo le foto e mi ricordo che adesso è diverso.”

“Ho il terrore di ingrassare, anche solo di un chilo, come se potesse riportarmi al punto di partenza. Ma provo a restare con i piedi per terra e a concentrarmi su quello che posso controllare.”

 

Una Routine Semplice ma Efficace

Per fortuna, mantenere i risultati dell’intervento non le è pesato.
“Mi è sempre piaciuto camminare e fare attività fisica, quindi continuare a muovermi è stato naturale. Ma dopo l’intervento ho aggiunto qualche abitudine in più:

  • Indosso i capi compressivi tutti i giorni, anche sotto il camice da lavoro

  • Per allenarmi uso sempre gli ACTIVE leggings

  • Mi prendo cura della pelle delle gambe: le idrato ogni giorno, a volte anche due volte.”

Sono piccole abitudini che fanno la differenza, e che la aiutano a sentirsi in controllo del proprio corpo.

 

Il Ruolo Fondamentale della Compressione

Dopo l’intervento, la raccomandazione era di riposare, ma Kimberley è tornata al lavoro dopo una settimana e agli allenamenti di cheerleading dopo due.
“Ho scelto di operarmi poco prima di Natale, così da sfruttare le vacanze per riprendermi con calma.”

E se c’è una cosa che ha davvero fatto la differenza, è stata la compressione.
“Senza i capi compressivi mi sentivo come se la pelle fosse vuota, priva di sostegno. I leggings post-operatori e gli ACTIVE leggings mi hanno aiutata a sentirmi sicura anche nei momenti di movimento. Sono squat-proof, resistenti al sudore e perfetti anche per la fase post-operatoria. Li ho indossati praticamente sempre: per dormire, guidare, allenarmi, lavorare. Sei mesi dopo l’intervento li uso ancora regolarmente. Ora mi manca solo aggiungere i nuovi FLOW leggings per completare il set!”

 

L’Intervento? La Miglior Scelta della Mia Vita

Se stai pensando di sottoporti all’intervento, il consiglio di Kimberley è chiaro: “Fallo. Io ho dovuto finanziare il mio, quindi non è stata una scelta semplice. Ma per me non c’erano alternative. La felicità e il sollievo che ho provato da quel momento valgono ogni singolo euro.”

L’unico rimpianto? “Non aver saputo prima che l’intervento fosse un’opzione.”


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